Giorgos e Manolis presenti

Oggi, 1° Novembre, ricorre il primo anniversario dell’efferato omicidio dei due militanti di Alba Dorata: Manolis Kapelonis e Giorgos Fountoulis, di 20 e 23 anni, assassinati con 12 colpi esplosi a distanza ravvicinata.
Era una serata come tante altre per i militanti della sezione di Chrysi Avgì del quartiere Neo Eraklio. Alcuni dei ragazzi si trovavano all’esterno della sede mentre chiacchieravano e tenevano d’occhio la zona dal momento che nei giorni precedenti erano arrivate diverse minacce da parte di anarchici e attivisti della sinistra antagonista. Improvvisamente si ferma una moto di grossa cilindrata con due uomini a bordo. Il passeggero scende e si avvicina tranquillamente al gruppo per poi estrarre una skorpion ed aprire il fuoco sui ragazzi. Manolis e Giorgos cadono immediatamente al suolo rimanendo uccisi, mentre un terzo militante, Alexandros Gerontas, di 29 anni, viene gravemente ferito. Fortunatamente quest’ultimo si salverà in seguito ad una delicata operazione alla milza.
Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, sconvolgente sarebbe stata la freddezza con cui i due sicari avrebbero agito. Gli stessi testimoni avrebbero anche affermato di aver visto, proprio in quegli attimi, un’autovettura scura che si sarebbe dileguata assieme alla moto. Proprio quest’ultima sarebbe stata ritrovata abbandonata, poche ore dopo, in prossimità dell’aeroporto.
Tempestivo è stato l’intervento dei militanti e dei dirigenti del partito, tra cui Urania Michaloliakos, figlia di Nikos, fondatore e leader di Alba Dorata, all’epoca dei fatti agli arresti assieme ad altri deputati, con l’accusa di costituzione di associazione criminale.
L’accostamento dell’omicidio ai fatti di Acca Larentia è stato immediato, così come immediato è stato l’appello dei responsabili di Alba Dorata, rivolto ai militanti, a mantenere la calma e a non sfociare in comportamenti violenti che avrebbero favorito i fautori e i mandanti dell’omicidio.
Pochi giorni dopo è comparso sui quotidiani un’intervista di una giornalista greca a Lampros Fountoulis, padre di uno dei due ragazzi rimasti uccisi, in cui sosteneva di essere fiero del figlio e delle scelte da lui intraprese. Nel corso dell’intervista ringraziava altresì i ragazzi di Alba Dorata per il rispetto portato al funerale al quale si presentarono non come militanti politici ma come amici di Giorgos.
Nonostante il ritrovamento del veicolo, le perizie balistiche e diversi video ad oggi incerte sono le responsabilità del fatto.
Manolis e Giorgos, come sostenuto da coloro i quali li conoscevano, erano due ragazzi dal cuore d’oro disposti a lottare per la propria nazione e per il proprio popolo e come tali noi del Blocco Studentesco Napoli vogliamo ricordarli.

IL TRAMONTO E’ ROSSO, L’ALBA DORATA: MANOLIS E GIORGOS PRESENTI!

 

jorgos e manolis

Pubblicato da BloccoStudentescoNapoli

Il Blocco Studentesco è l'associazione studentesca di CasaPound Italia

2 pensieri riguardo “Giorgos e Manolis presenti

  1. L’Intelligence comunista esiste ancora e dal The Guardian che fu il primo ad attaccare Alba Dorata e quindi il Labour Party, passando per le BR che mandarono il proiettile a casa di Roberto Castelli allora Ministro della Giustizia (e casa sua io che l’ho vista era protetta dall’AISE…protetta?), fino agli orrori del gruppo 17 novembre protetto da parte del Pasok che uccide con armi Zastava serbe/sovietiche…in Polonia e Moldavia si arrestano questi eversori, nel resto d’Europa no. E’ ora di iniziare.

    Hrh Prince Guglielmo Rinaldini

  2. L’Intelligence comunista non è mai morta e in Grecia come in Italia on in UK conta sulla protezione di una parte del Pasok, del PD, del Labour Party. Ricordiamo essere The Guardian il primo giornale a partire all’attacco di Alba Dorata. In Italia le Brigate Rosse pupazzi del KGB oggi FSB di Putin fecero recapitare a casa del mio amico ex Ministro della Giustizia Roberto Castelli una pallottola, in una villa che io conosco per esserci stato a Cisano Bergamasco protetta (?) dall’AISE…Occorre disintegrare l’intelligence comunista presente da decenni nelle istituzioni di vari paesi.

    Hrh Prince Guglielmo Rinaldini

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