“Natale… Di Sangue.”

Vitalismo e ribellismo, laboratorio politico ed opera d’arte. 16 mesi di virtuosismo militare e politico che hanno siglato una delle migliori e più eroiche pagine della nostra storia in uno scorcio di Italia firmato Gabriele D’Annunzio. Sono i frenetici avvenimenti legati alla presa della città di Fiume quelli cui si fa riferimento; impresa di notevole portata, compiuta da un esercito composto di soli circa 2600 soldati ribelli cui fecero seguito ex combattenti della Guerra e giovani volontari, i cui eventi si delinearono attraverso una serie di tappe ampiamente descritte in missive e discorsi scritte dal Poeta. “L’Italia non è compiuta. In un ultimo sforzo la compiremo.” E’ quanto i Granatieri di Sardegna scrissero, nell’agosto del 1919, in una lettera inviata al Vate. L’impresa di Fiume era iniziata. Attraverso la proclamazione dell’annessione della Città al Regno d’Italia, il 12 settembre 1919, i legionari cercarono di porre fine al sentimento di revanscismo, fortemente diffuso e figlio della Grande Guerra. Una serie di eventi si susseguirono da quel momento; primo fra tutti, la promulgazione della Carta del Carnaro (redatta da De Ambris), l’8 settembre, basata sui valori del Sindacalismo Rivoluzionario, attraverso la quale si delineò la condotta politica del Vate; condotta fino a quel momento caratterizzata da ambiguità e cambi di direzione: dalla volontà di annettere Fiume all’Italia alla comprensione dell’impossibilità dell’Impresa e quindi la creazione di uno stato indipendente. *“La vostra vittoria è in voi. Nessuno può salvarvi, nessuno vi salverà: non il Governo d’Italia che è insipiente ed è impotente come tutti gli antecessori; non la nazione italiana che, dopo la vendemmia della guerra, si lascia pigiare dai piedi sporchi dei disertori e dei traditori come un mucchio di vinacce da far l’acquerello… Domando alla Città di vita un atto di vita. Fondiamo in Fiume d’Italia, nella Marca Orientale d’Italia, lo Stato Libero del Carnaro.” Determinante fu il Trattato di Rapallo, stipulato tra Italia e Jugoslavia, attraverso il quale i due stati si impegnavano a garantire la libertà e l’indipendenza della città. Giudicato positivamente anche dagli stessi Mussolini e De Ambris, tale trattato fu invece rifiutato di sana pianta da D’Annunzio. Pesanti furono le conseguenze. La città, a seguito di un ultimatum di 48 h, venne circondata ed il 24 dicembre fu sferrato l’attacco. Seguì un forte attacco da parte della nave Doria che causò enormi perdite umane, da ambo le parti. Tumulti vi furono anche nella città di Zara, quando l’ammiraglio Millo, per fedeltà giurata al Re, decise di ritirare le truppe occupanti la città stessa, tradendo quindi il D’annunzio, amico fedele e combattente fidato. Solo al termine di questo attacco e, successivamente, della presa di posizione dell’ammiraglio Millo, D’Annunzio decise di accettare i termini del Trattato, il 28 dicembre e, con la firma della resa, il 31 dicembre, Fiume divenne città libera. Il costo dell’operazione fu pagato soprattutto in termini di vite umane. Da ambo le parti furono in tanti a perdere la vita per la causa fiumana. Le sorti delle terre giuliane, Fiume compresa, si sarebbero poi decise in un secondo momento, dopo l’affermazione del governo fascista. Intanto, il “Natale di Sangue”, così fu definito dallo stesso poeta, resta un capitolo significativo della storia italiana. Fu tanto il valore dimostrato dal Vate e dai legionari al suo seguito per quel progetto che voleva essere nobile nell’intento ma sfociato inesorabilmente in una carneficina. La storia del coraggio risale a quando gli uomini liberi avevano il diritto di rivendicare la terra dei propri avi e, se necessario, lottare per essa. Oggi invece, con la nuova era di decadentismo, dove nulla conta se non l’apparire a tutti i costi, i giovani seguono “miti” contemporanei, dimenticando le gesta di uomini grandi e forti quanto il marmo di quei monumenti immortali, sempre più imbrattati, sempre più decadenti anch’essi. Onore al Comandante Gabriele D’annunzio, onore ai legionari, e buon Natale… Di Sangue.

Antonietta

 

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Pubblicato da BloccoStudentescoNapoli

Il Blocco Studentesco è l'associazione studentesca di CasaPound Italia

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