Tra gli eventi che hanno segnato le sorti della storia dell’umanità, imprimendo in essa un miscuglio indissolubile ed indelebile di mito, grandezza e genio umano, possiamo porre sicuramente la nascita del mondo romano. Da un punto di vista prettamente storiografico, tradizionalmente il 21 Aprile 753 a.C. viene considerata la data della fondazione di Roma, fissata dallo storico latino Varrone, in base a calcoli effettuati dall’astrologo Lucio Taruzio, ma molte altre sono state ipotizzate dagli storici romani del tempo. Dal punto di vista mitologico, affonda le sue radici nella guerra di Troia, in particolare sull’esule Enea, fuggito dalla città, dopo l’incendio perpetrato dagli Achei, portando sulle spalle il padre Anchise ed figlio Ascanio. Dopo varie peripezie nel Mediterraneo, per volere del Fato e di Giove, prima Enea – approdato nel Lazio nel territorio di Laurento, nel quale fondò Lavinio, in onore della moglie Lavinia, conosciuta dopo lo sbarco – poi il figlio Ascanio – fondatore di Alba Longa, dove regnarono per molte generazioni i suoi eredi, fino alla nascita di Romolo e Remo, figli del dio Marte e di Rea Silva(discendente di Enea), allattati dalla Lupa e protetti dal Picchio – figurano tra i protagonisti principali della Leggenda. Quindi, non parliamo di una semplice città, ma di un nucleo generatore di miti che fin dall’antichità ha offerto metafore e modelli in lotte politiche, in conflitti religiosi ed in scelte culturali. Emblema della grandezza, l’idea di Stato inteso come spazio amministrativo unificato e regolato dal Diritto, bellezza della forma nelle arti, in altre parole un insieme di virtù morali in cui si era tentati di vedere il segreto del successo: ecco la ricetta che Roma ha offerto a quanti volevano trovare in lei un simbolo immortale, inattaccabile dal tempo, racchiuso in uno spirito. Lo spirito di Roma, quello che soffia da millenni in questa città immortale, capace di portare la civiltà nel mondo, che ha infiammato il cuore e il genio italico, riuscendo a fonde l’Idea di Nazione e Stato attraverso una corsa futurista e un volo dannunziano. Lo spirito che rinacque col sangue e l’ardore Fascista. Lo spirito che anima ancora oggi chi combatte e crede in un’idea, in un assoluto capace di proiettare l’uomo nella dimensione divina. Lo spirito che unisce migliaia di fratelli, stretti da un destino comune. Una corsa folle contro tutto e contro tutti, facendo quadrato. Questo è lo spirito di Roma. Avanti tutta!
Mosca