Rutilio Sermonti nacque a Roma il 18 Agosto 1921. Il padre, Alfonso Sermonti, avvocato specializzato in diritto sindacale e socializzazione dell’economia, prese parte alla stesura del testo legislativo inerente al lavoro. Partecipò da Volontario di guerra al secondo conflitto mondiale, ma subito dopo l’armistizio dell’Otto di settembre del 1943, Sermonti, rifiutando la resa, si aggregò alle SS della 4. SS-Polizei-Panzergrenadier-Division, venendo anche decorato con la Croce di Ferro di II classe. Finita la guerra si laureò in giurisprudenza ed esercitò la professione forense, dedicandosi nel contempo all’attività politica: ovviamente ostile alle nuove logiche partitiche e liberal-democratiche, durò ben poco la sua permanenza nel Movimento Sociale Italiano. Inoltre era profondo conoscitore della natura e delle popolazioni che storicamente hanno avuto un rapporto nobile con la Madre Terra (come i Nativi Pellirossa). Quando ci riferiamo alla figura di Rutilio Sermonti, senza dubbio parliamo di uno dei maggiori intellettuali di quella Destra che, ormai sparita dalla scena, trovava in lui uno dei massimi punti di riferimento, soprattutto per i tanti giovani affascinati dalla sua figura. Gli stessi giovani cui era solito raccontare l’aneddoto su un giovane volontario tedesco, ferito gravemente, che in lacrime gli si rivolse, quasi pregandolo, di non arrendersi mai, che la guerra avrebbe avuto l’esito desiderato. Rutilo rispose al giovane soldato prossimo alla morte, con un ferreo e sicuro “Niemals!”. “Niemals” è la promessa di non fermarsi mai nel proprio percorso, di vita e di guerra; promessa che il combattente della Rsi ha voluto lasciare ai più giovani. Ecco il suo testamento spirituale.