Benito Amilcare Andrea Mussolini, figura chiave del nostro panorama politico e culturale, nasce a Dovia di Predappio il 29 luglio 1883. Egli riuscì a dare prova di ingegno, carisma, caparbietà ed estrema volontà. Socialista in origine, fondatore del Fascismo poi e ancora Presidente del Consiglio e del Regno d’Italia ed in ultimo Capo della Repubblica Sociale Italiana. Getta le basi del Fascismo, nel 1919, a San Sepolcro, occasione nella quale dà prova di grande progressismo grazie all’intoduzione del suffragio universale (per la prima volta si richiese che le donne avessero diritto di voto!), riforma elettorale su sistema proporzionale, età di voto a 18 anni, giornata lavorativa ridotta ad 8 ore, nazionalizzazione delle industrie strategiche, tassazione progressiva). Ottenuto, in seguito alla Marcia su Roma nel 1922, l’incarico di costituire il Governo, viene meritatamente eletto nel 1924. Forte è, nel Duce, l’Idea della Grandezza dell’Impero. Ed altrettanto forte è la consapevolezza della necessità di superare l’individualismo egoista in nome di una collettività che non fosse schiava dello sterile libertarismo personalista. Necessario era, pertanto, creare l’Uomo italiano e, soprattutto, forgiare in ognuno il senso di appartenenza alla Nazione. Diverse le controversie circa la natura dittatoriale del Suo Governo, ma ciò che più emerge sono, in ogni caso, le doti dell’Uomo Mussolini.
Ingegno in primis, ma anche avanguardia. Fierezza istintiva, mai taciuta. In continuo divenire, Esempio di ciò che può essere Potenza, godeva dell’adorazione delle Folle, al di là perfino delle convinzioni politiche.
“Mussolini è il nostro solo uomo di Stato che aveva capito l’Italia. […] Per questo Mussolini è nella Storia come l’unico tribuno del popolo che ha conquistato e dominato lo Stato, divenendone il Simbolo, pegno e palladio di unità ed indipendenza, custode della pace sociale e di ogni civile progresso. Con altissimo senso di responsabilità egli si adoperò per tutta la vita ad accordare, riunire, smussare gli angoli, a comporre in unità.”
Unico, ancora oggi, nonostante siano passati 71 anni dalla sua morte. Mai alcun capo di governo ha mostrato capacità lontanamente paragonabili a quelle del Duce. Istituzione del sistema previdenziale e del sistema corporativo, rivalutazione della Lira, edilizia popolare,
rivalutazione della scuola pubblica (riforma Gentile): alcuni dei punti fondamentali del Suo Governo. Ecco perché in un paese attualmente allo sfascio, privo di una guida che tale possa definirsi, si tenta, ad ogni costo, di cancellarne anche la memoria.
Probabilmente perché le Azioni e le Idee, ancor oggi, fanno paura a chi manca di quel coraggio, ingegno e capacità che resero il Nostro Paese avanguardia ed Esempio.
Antonietta