Graziano Giralucci, nato a Padova nel 1944, era un agente di commercio in articoli sanitari. Amante dello sport, e soprattutto del rugby, Giralucci è stato fondatore del CUS Padova. Militante presso la sezione dell’MSI-DN di Padova dove nel 17 giugno del 1974 fu ucciso insieme a Giuseppe Mazzola durante un assalto ad opera di un gruppo delle Brigate Rosse. L’intento dei 5 brigatisti era quello di prelevare alcuni documenti presenti nella sede e dalla ricostruzione fatta dopo la confessione della Ronconi ,una brigatista presente durante l’assalto, si evince che mentre Serafini faceva il palo, Semeria, altro brigatista, guidava l’auto pronta alla fuga; la stessa Ronconi con la borsa in attesa per prelevare documenti della sede dell’MSI, Ognibene e Pelli entrarono nella sede e solo Pelli sparò ai due militanti. Il giorno dopo le brigate rosse rivendicarono l’azione lasciando due volantini nelle cabina telefonica dopo aver chiamato la sede di Padova de il Gazzettino. Sin dall’inizio i giornali e gli attivisti di sinistra spinsero le forze dell’ordine ad indagare su una fantomatica pista nera. Successivamente ci furono confessioni da parte dei terroristi pentiti e l’11 Maggio del 1990 i giudici della corte d’assise di Padova dichiarano gli imputati tutti colpevoli. Nell’agosto del 1991, Francesco Cossiga, l’allora presidente della repubblica, propose di concedere la grazia al brigatista Renato Curcio. Silvia Giralucci, figlia di Graziano, scrisse una lettera al Presidente della Repubblica dichiarando di essere contraria alla scelta . Nella sentenza definitiva tutte le pene vengono inasprite e il prof. Mazzola, figlio di Giuseppe Mazzola, reagì alla proposta di grazia con proposta di sospensione dello status di cittadinanza italiana di Renato Curcio, dei fratelli e della madre fino allo scadere del mandato del Presidente della Repubblica Cossiga. Graziano Giralucci viene ricordato dal comune di Padova con la denominazione di una via. Negli anni 70 sono stati molti i giovani come Graziano a perdere la vita in vari attentati e scontri, questo dovrebbe far capire ai giovani dei nostri tempi che non esiste solo la serata in disco o al bar, ci sono momenti storici da studiare e comprendere per far si che le radici della nostra nazione non vengano cancellate dal lassismo delle nuove generazioni.
Di Peppe Rivoluzione